Care socie e cari soci, lo scorso giovedì 16 febbraio si è tenuta l’annuale assemblea sociale. Data la lunghezza ne ho predisposto una sintesi che mi pregio di portare alla vostra attenzione. Il testo integrale approvato con voto unanime dall’assemblea è a vostra disposizione nella sede sociale.
Per la prima volta in 140 anni di storia della sezione, abbiamo ottenuto la disponibilità di una dotazione finanziaria a fondo perduto pari a 120 Mila euro da destinare al recupero ed alla valorizzazione del Rifugio Svona. Si tratta di denari che abbiamo ricevuto dall’Europa, tramite la Regione Piemonte ed il Ministero dei Beni Culturali passando per una selezione che non tutti sono riusciti a superare. Mai in precedenza la nostra sezione aveva ottenuto un tale risultato. Da molti anni la “questione” del rifugio Savona era aperta. L’ultima gestione risale al 2005 e da allora, fatto salvo il progetto presentato nel 2017 per il quale avevamo ottenuto un finanziamento per un quarto del costo totale e che non è mai stato realizzato. Appena assunta la carica di Presidente avevo fatto presente al Consiglio Direttivo le possibilità offerte dal PNRR, trovando purtuttavia una reazione piuttosto tiepida. Ho avuto notizia del bando di Regione Piemonte e MIBAC a dieci giorni dalla scadenza, in breve abbiamo delineato una prima versione del progetto, meglio definito a seguito dei rilievi formulati dalla Commissione valutatrice. Esso si articola in una parte tecnica e nella definizione della “VISIONE” sottesa alla proposta: un rifugio che sia un presidio del territorio connotato da finalità etiche e culturali, che sia il luogo nel quale la Sezione contribuisce a portare sul territorio la svolta “culturale” dettata dal CAI centrale, momento concreto di integrazione del Cai-Savona con la realtà locale e con il mondo della scuola e della ricerca ed infine fattore di sviluppo locale sostenibile (turismo, escursionismo & cultura). Un rifugio, infine, che sia la “casa comune” della Sezione e delle Sottosezioni. Si tratta di una sfida che ci deve vedere tutti UNITI ed IMPEGNATI. Complessivamente il progetto prevede lavori per 150.000 Euro, 120.000 dei quali forniti a fondo perduto da Regione Piemonte e MIBAC, la parte residua sarà coperta dall’avanzo di cassa e quindi l’intervento non comporterà alcun ulteriore onere per la Sezione. Il progetto indica con precisione tappe e tempi del percorso e grazie alla stima e fiducia ottenuta presso i vertici del CAI, nazionali, dell’LPV e regionali, sono stati aperti i canali per superare possibili difficoltà in termini di flussi di cassa connesse allo sfasamento tra pagamenti e rimborsi da parte della Regione.
Veniamo ora alle altre attività svolte.
Al Rifugio Laus è stata ripristinata la vecchia captazione d’acqua ed installata una nuova cisterna per altre captazioni limitrofe. L’intervento, oltre ad essere indispensabile per sopperire alle necessità del rifugio è legato anche al prossimo utilizzo della casermetta, che si trova presso il Lago San Bernolfo a poca distanza dal nostro rifugio, ora nelle disponibilità del Comune di Vinadio, con il quale siamo in procinto di firmare una convenzione venticinquennale per il suo uso.
Per la prima volta la Sezione, nell’arco di due tornate di conferenze, ha ospitato oltre 11 docenti universitari di primo piano provenienti da Genova, Torino, Roma e Trento, giornalisti e scrittori, accreditando la nostra Sezione a livello nazionale e contribuendo creare, oltre il ristretto perimetro della nostra piccola città, una credibilità che andrà mantenuta nel tempo. Si sono affrontati il rapporto tra cambiamento climatico e paesaggio per poi passare e quello tra paesaggio della montagna ed alcuni dei suoi protagonisti, persone che l’hanno amata come luogo di libertà (Willy Jervis), che vivono questa realtà per scelta (Irene Borgna) o per necessità (le rotte dei migranti) chiudendo il cerchio con un viaggio nelle terre alte con un confronto fra Annibale Salsa e Mauro Spotorno su paesaggio, emergenze della montagna e relazioni fra territorio e paesaggio, temi che dovrebbero portarci a riflettere, come cittadini e soci CAI, sul nostro rapporto con la montagna e suggerire possibili approcci per politiche territoriali e paesistiche sostenibili.
Un altro momento importante nella vita culturale della sezione è stata la collaborazione con il Nuovo Filmstudio e Finalmentespeleo con due cicli di proiezioni, per un totale di 8 film, accompagnate da interventi di filmaker, docenti universitari ed esperti. Due serate sociali sono state dedicate ad attività dei soci e al “recupero della nostra memoria”, quest’ultima in compagnia di A. Mesturini e P. Bruzzone. Non possiamo poi non citare il lavoro di documentazione storica, cartografica e scientifica svolto per l’allestimento dei pannelli del “Sentiero dei Papi” al Santuario di Savona, condotta in parallelo con l’attività svolta dal nostro Gruppo Sentieri. Tutte queste iniziative hanno avuto una notevole risonanza sui mezzi di informazione, locali e non.
A sua volta l’attivazione di una fattiva collaborazione con il Comune ha consentito di superare difficoltà consolidate e maturare una nuova stima nei confronti della nella nostra Sezione. Ora si tratta solo di proseguire lungo questa strada, se lo vorrete.
Per garantire la piena operatività della sezione, il rafforzamento delle sue attività e la loro sostenibilità economica si è partecipato a numerosi bandi, oltre già citato Bando PNRR, la cui predisposizione ha comportato un impegno non indifferente. Alcuni erano connessi al progetto di recupero e valorizzazione del Rifugio Savona, e per essi siamo in attesa di risposta (Cassa di Risparmio di Cuneo, Banco di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de’ Baldi). Ad essi si sono accompagnati quelli proposti dal CAI centrale per la ripresa dell’attività dopo la pandemia; per l’acquisto defibrillatori nei rifugi (gestiti) del CAI; per l’approvvigionamento di acqua nei rifugi (gestiti) ed a quello relativo alla “Manutenzione e segnaletica verticale Rete Escursionistica Italiana” nell’ambito della convezione tra Regione Liguria e CAI Ligure.
Tutti i gruppi hanno ripreso la propria attività a pieno regime, con una nutrita partecipazione di soci, vecchi e nuovi, alle attività proposte; si sono svolti con successo corsi di speleo e sci alpinismo.
Un cenno a parte merita l’attività svolta dal già citato Gruppo Sentieri per il recupero del “Sentiero dei papi”, attività svolta in
collaborazione con il Comune di Savona, soci residenti a Santuario e la locale Protezione Civile.
Il futuro è ricco di prospettive e nuove possibilità sull’onda dell’intenso lavoro svolto nell’anno appena chiuso: il completamento del progetto di recupero del rifugio Savona, con la sua riapertura al pubblico e l’attivazione di convenzioni con enti, associazioni, scuole ed università; la preparazione degli eventi che caratterizzeranno le celebrazioni dei 140 anni dalla fondazione della Sezione, di cui potrà essere evento iniziale la manifestazione “La scienza nello zaino”; la prosecuzione della collaborazione con l’Amministrazione comunale; destinare una particolare attenzione alla possibilità offerta dal Comune al rientro nella nostra sede storica nel ridotto del teatro Chiabrera a seguito dei lavori di ripristino e messa in sicurezza dell’edificio. Locali che la nostra Sezione ha occupato dal novembre 1891 al 2004, per ben 113 anni!; mantenimento delle relazioni instaurate con l’Associazione Aiolfi e l’Auser per condividere percorsi culturali comuni. Anche le due spedizioni extraeuropee effettuate dal gruppo Mountain Bike: la prima in Marocco dove 12
bikers hanno attraversato l’Alto Atlante passando per la vetta del Toubkal (4167m), l’altra in Nepal, nella
regione del Manaslu, con 4 bikers giunti a quota 5.106 m, con 11.000 m di dislivello.
È, quello maturato in quest’anno, un lascito importante che avrete la responsabilità, se vorrete, di portare avanti. Avrete, perché fin da ora vi comunico, come già agli atti, che per me non ci sono le condizioni per proseguire il mio mandato. Mi rendo conto che siamo in presenza di una situazione anomala in quanto il mio nome figura sulla scheda. Già a novembre, in sede di Consiglio, avevo esternato queste mie considerazioni e l’intenzione di non ricandidarmi. Tuttavia, accogliendo l’invito di molti di voi, che ringrazio, avevo acconsentito ad essere inserita in lista. Purtroppo, ulteriori e successivi eventi incresciosi, ed inaccettabili, mi hanno spinta a questa decisione che vi prego di rispettare non votandomi. Non è un venir meno alle mie responsabilità. Anzi, è una scelta sofferta. Faccio parte di questa sezione da oltre 40 anni, alla sezione ho dedicato tempo ed energie come aiuto istruttrice dei corsi di arrampicata, come accompagnatrice di alpinismo giovanile, come membro del Consiglio e come Vicepresidente del Consiglio Regionale. Ho accettato di reggere la sezione nel difficile momento dell’uscita dalla pandemia lottando per tutti voi per far sì che questa sezione mettesse nuovamente le vele al vento. E’ stato un anno molto faticoso nel quale ho lavorato intensamente per risollevare la Sezione dallo stallo della pandemia ma soprattutto per rilanciarla a livello cittadino, regionale, nazionale. I risultati sono stati straordinari ed entusiasmanti ma un carico così pesante non può essere portato da una sola persona: deve essere condiviso fra amici che, e rischio di ripetermi, condividono visioni, ideali, modalità di vedere il Sodalizio come corpo comune che realizza quei principi che hanno ispirato la nascita del Club Alpino Italiano.
Qui termina il mio mandato. Lascio ad altri l’onere e l’onore di proseguire sulla strada tracciata, non da me, ma da chi in oltre un secolo di storia ci ha preceduti. Buon cammino!
Savona, 16 febbraio 2023.
La Presidente Donatella Ferrari